17 settembre, 2012

Si avvicina Mabon....Equinozio d'Autunno


Equinizio, antica parola latina che significa "notte uguale". Gli equinozi di marzo e settembre sono i due giorni dell’anno nei quali hanno inizio primavera e autunno. 22 settembre finisce l’estate e inizia l’autunno. Dopo 6 mesi il Sole viene a trovarsi nuovamente sul piano dell’equatore terrestre e il circolo d’illuminazione passa per i poli. In questo giorno il Sole passa allo zenit all’equatore, sorge al polo sud, tramonta al polo nord e la giornata dura esattamente 12 ore in tutto la terra. L’equinozio, oltre che dalla durata del giorno e della notte, può essere riconosciuto con una semplicissima esperienza di gnomonica: osservate l’ombra di un chiodo infisso su un muro esposto al Sole. Il vertice dell’ombra, durante ogni giorno dell’anno, disegna una curva che, agli equinozi, diventa una retta. Questa retta e almeno le due curve giornaliere dei solstizi sono generalmente presenti su i quadranti degli orologi solari.
Il 22 settembre è arriva l’Equinozio, un momento particolare. L’Estate lascia il passo all’Autunno, e questo non è solo un momento dell’anno, ma qualcosa di più importante. È anche una dimensione della vita di ogni essere vivente, che si muove lungo le proprie stagioni dalla primavera, attraverso l’estate, per giungere all’autunno, e infine all’inverno.
Si nasce, si cresce, ci si sviluppa e si ritorna alla Madre Terra, nell’eterno ciclo delle rinascite. Questi momenti di passaggio segnano sempre un punto di svolta, anche quando non ne siamo esplicitamente consapevoli, e dimostrano che noi siamo parte di qualcosa di grandioso, di eterno, di Divino, la scintilla di Luce è sempre dentro di noi…
Gli Antichi celebravano in modo particolare questi momenti dell’Eterna Trasformazione e anche noi, se riusciamo a trovare un momento di raccoglimento per soffermaci su di essi, possiamo imparare qualcosa dalla parte più profonda della nostra Anima.


LA TRADIZIONE DRUIDICA
Nella tradizione druidica l’Equinozio d’Autunno viene chiamato Alban Elfed (Autunno, o «Elued», Luce dell’Acqua). Esso rappresenta la seconda festività del raccolto, segnando per parte sua la fine della mietitura, così come Lughnasad ne aveva segnato l’inizio. Ancora una volta, il giorno e la notte sono in perfetto equilibrio, come lo erano all’Equinozio di Primavera, ma ben presto le notti cresceranno fino ad essere più lunghe dei giorni, e l’inverno sarà di nuovo tra di noi. L’equilibrio è più intenso in questo momento piuttosto che nel fermento e nell’agitazione della primavera, e questa data autunnale è spesso la più tranquilla tra le feste.


LA TRADIZIONE CELTICA
Nella memoria di queste antiche popolazioni l’Equinozio autunnale veniva festeggiato col nome di Mabon: il giovane dio della vegetazione e dei raccolti. Scrive Maria Giusi Ricotti nel suo sito: "Mabon, indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, è il figlio di Modron, la Dea Madre: rapito tre notti dopo la sua nascita, venne imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato dal Re Artù e dai suoi compagni. Il suo rapimento è l’equivalente celtico del rapimento greco di Persefone: un simbolo evidente dei frutti della terra che sono immagazzinati in luoghi sicuri e poi sacrificati" per dare la vita agli uomini."





LE TRADIZIONI CLASSICHE
Nel calendario agricolo contadino, purtroppo, poco o nulla è rimasto delle ritualità festive autunnali e bisogna aspettare la fine di ottobre con Ognissanti per trovare ancora gli antichi riti di passaggio rurali e pagani.E sono propio i Misteri Eleusini la controparte mediterranea ai riti di passaggio verso la stagione infera.




LE TRADIZIONI EQUINOZIALI AUTUNNALI COMUNI
Con uno sforzo di sintesi che non rende giustizia alla profondità di tali tradizioni, quello che viene rivissuto ciclicamente ad ogni autunno è il sacrificio del dio/dea che, dopo le gioie e glorie amorose della primavera e dell’estate, dopo aver dato con la massima potenza fecondante i frutti a tutti gli esseri viventi, è costretto/a a morire a sé stesso, a declinare nel buio della Terra – intesa come Ventre, Utero, Tomba, Infero – che sta sotto.La coscienza – conoscenza che se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore produce molto frutto (Giovanni, 12, 24) estende il concetto di fertilità al ciclo eterno di Vita – Morte – Vita e alla consapevolezza che solo dalla morte può nascere una nuova esistenza, solo dalla decomposizione può risorgere il nuovo, il cambiamento. Non a caso Mabon è il tempo del seme. E’ il tempo di raccogliere dagli ultimi frutti ben maturi i semi che serviranno l’anno successivo a darci da mangiare. E’ il tempo di essiccarli all’aria e all’ombra, di conservarli al buio e all’asciutto in sacchetti di carta con scritto il nome, aspettando la primavera per piantarli.




Fonte pubblicata da Calabria Pagana




Corrispondenze Lunari
Luna di Granturco, Luna dei semi, Luna dei venti.

Simboli
Un cesto di foglie cadute, Pigne, La ruota dell'anno, Vino, Lupi, Zucche e Cornucopie

Divinità
Le Dee del raccolto, Persefone, Thor, Mabon, L'uomo silvestre

Colori
Marrone, Arancione, Oro, Bordeux

Cibi tradizionali
Frutta autunnale, Granturno, Vini, Sidro, Radici (carote, patate, cipolle)

Erbe
Cedro, nocciolo, edera, granturco,pioppo, ghiande, cipresso, pigne, achillea, calendula, salvia, camomilla, foglie di mandorlo, frutto della passione, incenso, girasole, grano, mele secche.

Alberi
Meli, noccioli

Lama dei tarocchi
L'eremita, arcano maggiore nove

Incenso
Mirra, salvia, pino. Potete anche mischiare calendula, frutto della passione e la felce con la mirra o l'incenso per un incenso di mabon.

Cristalli
Ametista, Topazio, Corniole, Zaffiri, Ambra, Cristallo di Rocca, Peridoto, Avventurina.

Il tema è bilanciare le polarità, quindi il suggerimento è di fare qualcosa che riguardi l'equilibrio nella vostra vita. Gli elementi maschili e femminili della vostra personalità hanno bisogno di uguale rispetto ed espressione. La notte di Mabon, quando le ore di luce e le ore di oscurità sono equivalenti, è una notte per onorare l'equilibrio della Dea e del Dio (magari invocando Persefone e Dionisio) e l'armonia della materia e dello spirito, celebrando non solo la vita spirituale del mondo prossimo, ma anche la fisica di questo mondo. È anche tempo per fermarsi a riflettere, rilassarsi e apprezzare i frutti dei propri personali raccolti. È un

periodo per porre fine ai vecchi progetti mentre ci si prepara al periodo dell'anno in cui è bene esplorare la propria interiorità. Il lavoro magico dovrebbe essere di protezione, prosperità, sicurezza e fiducia in sé stessi. Mabon è considerato tempo dei misteri. È il momento di onorare le divinità anziane e lo Spirito. Le divinità vengono ringraziate per i loro doni, auspicando il futuro ritorno dell'abbondanza per gli anni successivi, ricordandoci di lasciare una parte del nostro banchetto per la Terra e le sue creature: tutto ciò che di commestibile abbiamo messo sulla tavola di Mabon per adornarla e ciò che è avanzato dal banchetto, verrà portato all'aperto ed offerto ad animali ed uccelli in segno ulteriore di ringraziamento verso la Grande Madre Terra che ci ha elargito i suoi doni. Gli incensi per l'equinozio d'autunno includono benzoino, mirra, pino, salvia, ibisco e petali di rose.

I petali di rosa e la salvia possono essere messi anche sulla tavola, a patto che non siano freschi. Le erbe associate con questa festività sono il grano, le foglie di vite e di quercia. Si possono bruciare i cardi (il significato è che il divino si trasforma nel suo aspetto di Donna Saggia e Cacciatore). Le decorazioni tipiche di questo periodo dell'anno includono anche la cornucopia, ovvero il corno dell'abbondanza, ricolmo e straripante dei frutti dell'anno, a significare in modo simpatetico l'abbondanza dei doni della Madre. Durante il rituale si possono invocare gli elementi singolarmente e riconoscerli, ringraziandoli, per le loro influenze benefiche.

Salutateli innalzando il calice per ognuno di essi: “Alla Terra: per la stabilità, per l'aiuto nel mantenere la casa, la salute, il lavoro ed il benessere All'Aria: per l'ispirazione che aiuta nella conoscenza e nella comprensione Al Fuoco: per l'energia che aiuta a sostenere la spinta dell'ambizione di cui necessitiamo per portare a termine i nostri progetti All'Acqua: per lo scorrere gentile che aiuta a mantenere la calma e l'equilibrio emotivo nei rapporti.“ La Dea appare in veste di Madre dell'Abbondanza, Madre della Terra e Regina del raccolto. Il Dio è visto come Mabon, il Padre del Cielo, Re del Grano e Signore del raccolto.

Il Signore e la Signora regnano sulle celebrazioni del ringraziamento che inizia al tramonto e perdura per tutta la notte. La tavola, imbandita con tovaglia e tovaglioli di colori autunnali, con candele rosse o marroni, può essere decorata con erbe secche, castagne, noci, more, ghiande, mais, fiori di girasole e foglie autunnali. Non devono mancare biscotti di farina di avena, mandorle e vino per ringraziare gli antenati. Pietanze tradizionali sono il pane di grano, i fagioli, le patate e le zucchine al forno. Il fuoco viene acceso con le foglie secche che si raccolgono in giardino. Sono molto indicati in questo periodo gli esercizi di rilassamento e di meditazione. Se ne avete la possibilità, concedetevi una breve vacanza con l'esclusivo scopo di riposare. L'equinozio d'autunno è il periodo ideale per passeggiate ed escursioni in campagna e in collina, per salutare la Natura che si prepara al letargo.

Rito di Mabon
Mabon, l'equinozio d'autunno, è celebrato in molti modi in tutto il mondo. E' un giorno di equilibrio, con uguali quantità di tenebre e luce, ma presto arriverà l'inverno. In alcune tradizioni wiccan, segna il momento in cui il Re Sole discende negli inferi, dai quali rinascerà a Yule. In molti pantheon, la mela è un simbolo del Divino. Gli alberi di mele rappresentano saggezza e buoni consigli. Questo rituale con le mele vi darà l'occasione di ringraziare gli Dei per la loro abbondanza e benedizione, e per godervi la magia della terra prima che i venti dell'inverno comincino a spirare.

-Decorate il vostro altare con simboli della stagione -- un cesto di zucchine o piccole zucche, foglie colorate, ghiande, viti, grappoli d'uva o mirtilli. Avrete anche bisogno di un paio di candele arancioni a simboleggiare il raccolto, una coppa di sidro o vino, e una mela.
Se la vostra tradizione richiede la tracciatura del cerchio, fatelo adesso.

-Accendete le candele per il raccolto. Voltatevi verso l'altare e tenete la mela con tutte e due le mani. Se potete celebrare questo rito all'aperto, sollevatela verso il cielo e sentite la saggezza e l'energia degli Dei giungere a voi. Dite:
La mela è sacra, è un simbolo degli Dei,
e custodisce in sé la conoscenza degli antichi.
Questa notte io chiedo agli Dei di benedirmi con la loro saggezza.
Tagliate la mela in due, in orizzontale. Dove ci sono i semi, vedrete una stella a cinque punte. Prendete le due parti e ponetele al centro del vostro altare.

Dite:
Cinque punte in una stella, nascosta all'interno.
Una per la terra, una per l'aria, una per il fuoco,
una per l'acqua, e l'ultima per lo spirito.
Volgetevi a nord, le braccia alzate verso il cielo, e dite:
Il mondo scorre dalla luce alle tenebre,
ed i campi dorati della terra recano la promessa
di cibo e nutrimento per tutto l'inverno.
Volgetevi ad est e dite:
Io sto sulla soglia dell'oscurità,
e so che la brezza estiva lascia il passo ai brividi d'autunno,
che portano con loro le vampe di colore nelle chiome degli alberi.

-Poi, volgetevi a sud e dite:
Io invoco i saggi, gli antichi Dei,
come il sole s'allontana ed il fuoco si consuma,
per essere rimpiazzati dal gelo della notte.
Infine rivolgetevi ad ovest e dite:
Io rifletterò sulla guida degli Dei,
e mi lascerò lavare dalla fredda pioggia d'autunno,
che purificherà il mio cuore e la mia anima.

- Levate al cielo la coppa di vino o sidro, e fate un brindisi agli Dei. Dite:
Questa notte il Dio selvaggio torna al grembo della Madre.
La Dea Madre diventa oggi l'Anziana Signora.
Come gira la Ruota dell'Anno, ogni giorno di più questa terra muore.
Volontariamente seguo gli Dei nelle tenebre,
dove mi veglieranno, mi proteggeranno, mi terranno al sicuro.
Prendete un sorso dalla coppa, e mentre bevete il vostro vino/sidro, pensate al potere e all'energia del Divino, in qualsiasi aspetto abbiate deciso di onorarlo.

-Spegnete una delle candele, e dite:
Il Dio selvaggio è sceso a riposare nell'oltretomba.
Io guardo all'oscurità per rinnovamento e rinascita.
Spegnete l'altra candela, e dite:
La Dea Madre entra nel suo aspetto più potente.
Lei è l'Anziana, la saggia, ed io domando la sua benedizione.
Rimanete al buio per un momento. Riflettete su tutti i cambiamenti che avverranno, e su quelle cose che invece resteranno immutate. Sentite l'energia degli Dei mentre entrate in comunione con loro, e sappiate che anche se l'inverno incalza, la luce tornerà. Quando siete pronti, terminate il rituale.

Lasciate le mele sul vostro altare tutta la notte, e il mattino seguente lasciatele in giardino come offerta alla terra.

Fonte: pubblicata da Calabria Pagana

Nessun commento:

Posta un commento